UNAI rilancia il dibattito: costituzione di un albo professionale degli amministratori

UNAI rilancia il dibattito: costituzione di un albo professionale degli amministratori

Roma

01/03/2023

UNAI, in occasione del suo congresso e della festa per i suoi 55 anni, ha rilanciato il tema dibattuto dell’eventuale costituzione di un albo professionale degli amministratori, invitando anche le altre associazioni di categoria ad esprimersi.

Allo stato attuale, nonostante molti condomini pensino il contrario, non esiste né un albo né un elenco obbligatorio degli amministratori di condominio, ma solo una pluralità di elenchi legati agli iscritti a diverse associazioni di categoria esistenti che non risultano neppure completi poiché l’appartenenza ad una associazione di categoria non è un requisito essenziale per lo svolgimento della professione ed esistono amministratori che non hanno dato adesione ad alcuna realtà associativa.

Il quadro attuale, frammentato e senza obbligo di essere iscritti neppure ad un elenco, pone evidenti problemi non solamente a riguardo della valorizzazione della professione, ma anche in relazione all’effettiva possibilità per i condomini di controllare agevolmente che il proprio amministratore sia in possesso dei requisiti di legge per svolgere la professione (ed in particolare, tra questi, del requisito di formazione ed aggiornamento).

Nel caso in cui l’amministratore dichiari l’appartenenza ad una associazione il controllo è agevolato: alcune associazioni pubblicano in rete l’elenco dei loro iscritti rendendo immediatamente verificabile il possesso dei requisiti, ma anche laddove questo non accada il condomino può rivolgersi direttamente all’associazione per avere la conferma che cerca.

Nel caso in cui l’amministratore non appartenga ad alcuna associazione, dovrà essere lo stesso amministratore a certificare i propri requisiti e la verifica, nel caso sia ritenuta utile o necessaria, potrà essere senza dubbio più complessa.

Da qui risulta evidente la necessità di fare almeno un passo in avanti e valutare la creazione di un elenco obbligatorio, di un registro, o addirittura di un albo.

In alcune aree, come in Piemonte, un primo tentativo di migliorare la situazione è stata fatta. La legge regionale n. 16 del 2022 della Regione Piemonte ha istituito un Registro Regionale degli amministratori di condominio. Ma tale registro non ha ovviamente carattere di obbligatorietà, ed anche se l’avesse sarebbe una soluzione parziale e localizzata non in grado di dare una risposta complessiva alle necessità di valorizzazione della professione e di tutela dei condomini.

Se l’albo, secondo alcuni, potrebbe essere la soluzione migliore  per le caratteristiche che si possono riscontrare in albi esistenti, tale soluzione comunque non è apprezzata da tutti ed anzi incontra non poche resistenze, anche in considerazione del fatto che esistono amministratori già iscritti ad altri albi professionali.

Già da prima dello svolgimento dell’incontro promosso da UNAI, il presidente di un’altra sigla, ANAMMI, aveva levato alta la propria voce contro l’albo definendola una proposta “vecchia, sconfessata dalla storia e dall’antitrust”

Dal canto suo ANACI, per bocca del segretario generale Andrea Finizio, nel corso dell’incontro promosso da UNAI, ha inteso indicare un’altra via: “quella dello sviluppo e dell’allargamento delle competenze andando ad abbracciare quelle in cui l’amministratore professionista può e deve incidere con rinnovato impegno”.

Anche tra chi riconosce la bontà del progetto di un albo c’è è realisticamente pessimista sulla sua realizzabilità.

È il caso di Confassociazioni che ha indicato l’ipotesi dell’albo come “preferibile ma poco percorribile”, propendendo invece per un Registro fa tenere presso il Ministero della Giustizia.

Insomma, il dibattito è ancora apertissimo e la strada per trovare una soluzione effettiva e realizzabile per valorizzare la professione dell’amministratore e tutelare i condomini è ancora lunga. E se un elenco unitario, un registro o un albo verranno realizzati è ragionevole pensare che non avverrà in tempi brevi.

Articolo a cura di Francesco Ristori Monaco.